A presentare lo scienziato nell’aula magna la Rettrice, Antonella Polimeni, e la ministra Maria Cristina Messa. La responsabile del dicastero dell’Univerisità e della Ricerca ha detto scherzando: “Non è il governo Draghi, ma siamo tutti noi. La scienza è per la scienza”
Un applauso interminabile a La Sapienza di Roma ha accolto il Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi. I ragazzi sono scattati in piedi e hanno iniziato ad applaudire gridando: “Bella Giorgio”. A presentare lo scienziato nell’aula magna la Rettrice, Antonella Polimeni, e la ministra Maria Cristina Messa. La responsabile del dicastero dell’Univerisità e della Ricerca ha detto scherzando: “Non è il governo Draghi, ma siamo tutti noi. La scienza è per la scienza”. Prima delle parole la musica: l’inno di Mameli e il Notturno n.20 in do diesis minore di Chopin.
Pochi minuti di discorso per il fisico che ha auspicato che nella “prossima finanziaria ci sia un cambiamento” in termini di fondi per la ricerca scientifica. “Sta cambiando qualcosa in Italia per la scienza, ma spero che nella prossima finanziaria questo cambiamento venga in qualche modo implementato in maniera opportune perché al di là di quello che si può fare nei prossimi cinque anni è importante che ci siano cambiamenti strutturali in modo che il Paese diventi un Paese accogliente per i ricercatori, non solo italiani ma da tutto il mondo, cosa che non è”. Il professore, dal curriculum enorme e già vincitore di numerosi premi, ha ringraziato l’Università, i suoi maestri e ha risposto a chi come la Rettrice lo ha definito “un gigante, uno di quelli sulle cui spalle le generazioni future si siederanno per scrutare l’orizzonte della scienza e fare un passo ulteriore verso la conoscenza” ricordando che questo è successo perché “come disse Newton mi sono arrampicato anche io”.