Redazione Internet martedì 5 ottobre 2021
Metà del premio all’italiano, professore alla Sapienza di Roma. Motivazione: “La scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria”
Il Premio Nobel per la Fisica è stato assegnato a Giorgio Parisi, insieme con Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann “per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”. L’annuncio è stato dato, come da tradizione, dall’Assemblea dei Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia e trasmesso in diretta via Internet e social network.
Il premio va per metà all’italiano Parisi “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria” e per l’altra metà, congiuntamente, all’americano Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann “per la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale”.
“Le scoperte riconosciute quest’anno dimostrano che le nostre conoscenze sul clima poggiano su solide basi scientifiche, basate su una rigorosa analisi delle osservazioni. I vincitori di quest’anno hanno tutti contribuito a farci conoscere più a fondo le proprietà e l’evoluzione dei sistemi fisici complessi”, afferma Thors Hans Hansson, presidente del Comitato Nobel per la fisica.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rende noto un comunicato del Quirinale, ha espresso grande soddisfazione per il conferimento del Premio Nobel per la fisica al professor Giorgio Parisi e gli ha rivolto le più grandi congratulazioni per questo altissimo riconoscimento che rende onore all’Italia e alla sua comunità scientifica.
Chi è il Nobel italiano
Nato nel 1948 a Roma, Giorgio Parisi è presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei e professore ordinario di Fisica Teorica alla Sapienza di Roma. Attorno al 1980 scoprì modelli nascosti in materiali complessi disordinati. Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi. Consentono di comprendere e descrivere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali, non solo in fisica ma anche in altre aree molto diverse, come la matematica, la biologia, le neuroscienze e il machine learning.
Pochi giorni fa Parisi era stato inserito nella Clarivate Citation Laureates per essere fra i tre fisici più citati al mondo per i loro articoli scientifici.
“Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità” ha detto Parisi in collegamento con l’Accademia delle Scienze di Stoccolma. Aggiungendo: “È chiaro che per la generazione futura, dobbiamo agire ora in modo molto rapido” contro i cambiamenti climatici.
Per l’Italia è il 6° Nobel per la Fisica
Parisi è il sesto fisico italiano insignito con il prestigioso riconoscimento. Il primo Nobel per la Fisica a un italiano andò nel 1909 a Guglielmo Marconi, poi si dovette aspettare Enrico Fermi nel 1938 premiato “per la sua dimostrazione dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti”. Nel 1959 fu la volta di Emilio Gino Segrè, con Owen Chamberlain, “per la loro scoperta dell’antiprotone”. Il Nobel viene poi assegnato nel 1984 a Carlo Rubbia, ex equo con Simon van der Meer dei Paesi Bassi, “per il loro contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole”. Nel 2002 a conquistare il Nobel è stato l’italo americano Riccardo Giacconi, “per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X”
Sono 20 i Nobel assegnati a italiani, dall’origine del Premio: 12 quelli scientifici, di cui 6 (con Parisi) per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Le donne sono due: Grazia Deledda per la Letteratura, nel 1926, e Rita Levi Montalcini per la Medicina, nel 1986. L’ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia era quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa, ma per trovare un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta.