Nobel Fisica a Giorgio Parisi, alla Sapienza la festa con gli studenti. Il professore: “L’Italia deve accogliere i ricercatori”

Premiati anche il tedesco Hasselmann e il giapponese Manabe. Il riconoscimento per «i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi»

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Il Nobel della fisica è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi «per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi». Più specificatamente, «per la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria». Insieme a lui, l’Assemblea dei Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma ha premiato anche il tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni, e il 90enne giapponese Syukuro Manabe che hanno avuto il riconoscimento per le loro ricerche su modelli climatici e il riscaldamento globale.

Nobel per la Fisica, vince l’italiano Giorgio Parisi: l’annuncio

Nel pomeriggio alla Sapienza sono andati in scena i festeggiamenti per il prestigioso riconoscimento. Parisi è stato accolto nell’aula magna dell’Ateneo con una standing ovation e interminabili applausi che si mischiavano ai «Bella Giorgio!» gridati in modo entusiasta dai suoi studenti. A seguire ecco l’Inno di Mameli, per omaggiare in musica il fisico. All’ingresso della Sapienza, lo striscione «It’s coming Rome», la frase diventata tormentone per indicare gli straordinari successi italiani degli ultimi mesi, dallo sport fino appunto alla scienza.

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«Bisogna rendere l’Italia un Paese accogliente per i ricercatori, oggi sono più gli italiani che vanno all’estero degli stranieri che vengono qui. Spero che un sostegno in tal senso arrivi anche dalla Finanziaria», ha detto Parisi nel suo discorso, invocando maggiori fondi per la scienza.

Presente alla cerimonia anche la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, che, visibilmente emozionata, ha raccontato anche degli applausi nei confronti del professore durante il consiglio dei ministri appena concluso. La ministra ha accolto l’invito di Parisi, e ha annunciato la necessità di investire almeno un miliardo e mezzo nel settore della ricerca, per avere almeno 30mila persone nei prossimi 5 anni.

Il figlio Leonardo, anch’egli alla Sapienza, ha raccontato di aver saputo del premio in anticipo dalla chat di famiglia, non potendolo dire a nessuno prima dell’annuncio ufficiale.

Nato a Roma nel 1948, laureato in fisica alla Sapienza Università di Roma, Parisi è stato ricercatore presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, ha frequentato la Columbia University di New York, l’Institut des Hautes E’tudes Scientifiques a Bures-sur-Yvettes e l’Ecole Normale Supèrieure di Parigi (1977-1978).

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Autore di quattro libri e oltre seicento articoli scientifici in materia di fisica delle particelle, fluidodinamica, meccanica statistica e reti neutrali, Parisi è fisico teorico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vicepresidente dell’Accademia dei Lincei.

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In un tweet l’Istituto superiore di sanità (Iss) saluta il premio Nobel a Parisi: «Orgogliosi della ricerca italiana premiata a Stoccolma. Le nostre più sincere congratulazioni a Giorgio Parisi per il suo Nobel della Fisica!»

Giorgio Parisi è il sesto fisico italiano insignito con il prestigioso riconoscimento dall’Assemblea dei Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia. Il primo Nobel per la Fisica ad un italiano è stato assegnato nel 1909 a Guglielmo Marconi, si è poi dovuto aspettare fin o al 1938 per un nuovo riconoscimento alla fisica del nostro Paese con Enrico Fermi nel 1938 «per la sua dimostrazione dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti».

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Nel 1959 è stato premiato Emilio Gino Segrè con Owen Chamberlain «per la loro scoperta dell’antiprotone». Il Nobel viene poi assegnato nel 1984 a Carlo Rubbia ex equo con Simon van der Meer Paesi Bassi Paesi Bassi «per il loro contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole». Nel 2002 a conquistare il Nobel è stato l’italoamericano Riccardo Giacconi, «per i contributi pionieristici all’astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X».

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Finora sono 20 i Nobel assegnati a italiani fin dalle origini del premio. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina 60 anni più tardi, nel 1986. L’ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa, ma per risalire a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta.